La riforma della tassazione delle imprese III: questo è una delle più grandi questioni politiche ed economiche del momento. Una società è tassata al 12,7% sui suoi guadagni in Appenzello Esterno e 24,2% a Ginevra e non è un problema. Questa è concorrenza fiscale federale . Ma il tasso in un cantone di Vaud, ad esempio, o il 10,4% ad una società mista cosiddetta doppia, è 22,8% per la ordinaria attività commerciale locale non è più ammissibili per i concorrenti verso la Svizzera . Perché questa riforma? All'origine di questa grande riforma, sono l' aumento delle crescenti critiche in Europa e la politica fiscale dell'OCSE contro la Svizzera. Dal momento che la crisi finanziaria del 2007, il sistema svizzero di tassazione delle imprese è soggetto a una crescente pressione. L'Unione europea (UE) e l'OCSE hanno criticato regimi fiscali cantonali per le società holding, joint venture e la casa e la tassazione a livello federale, grandi aziende e rami finanziarie. la concorrenza è dannosa, dice Bruxelles. La terza riforma della tassazione delle imprese, lanciata nel 2010, ha lo scopo di porre fine al trattamento fiscale degli utili tra le diverse aziende di origine svizzera e fonti estere di profitti aziendali. In parole povere, un anticipo di imposta, "i paesi vicini non sono più d'accordo che molte aziende si stabiliscono in Svizzera, stanno facendo profitti significativi, stanno pagando poco fisco, in particolare sul reddito estero ". In queste circostanze, il Consiglio federale si propone di prendere in considerazione il contesto internazionale in evoluzione, pur mantenendo l'attrattiva e la competitività dell'economia svizzera. Con notevoli sfide finanziarie. Tutti status privilegiati rappresentati dal 48,3% dei 7,5 miliardi di franchi di imposta federale diretta. E lo status privilegiato dei soli cantoni di Ginevra e Vaud rappresentano il 36,4% di questo importo. "Se non possiamo fare che questi due cantoni restano interessanti, la Confederazione perde", dice Vincent Thalmann, partner di KPMG. Chi è nel mirino? Prima colpiti da questa operazione di rimozione dei tipi di imprese con agevolazioni fiscali, e molto presente nella regione del Lago di Ginevra, sono le società miste o lo stato ausiliario. In un certo senso, si tratta di aziende che hanno la maggior parte delle loro attività schierati all'estero e la cui fonte di reddito estero (commerciali, royalties, licenze, brevetti, etc.) sono tassati in Svizzera a un tasso privilegiato. Essi beneficiano di un'esenzione fiscale del 80% degli utili esteri, riducendo di molto le loro aliquote fiscali in Svizzera.
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Nonostante le polemiche del Movimento 5 stelle in merito ad un presunto ritardo da parte del governo, la legge di bilancio è stata finalmente firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Com'è noto, si tratta dell'anticamera della discussione che si terrà in Parlamento in occasione della quale verranno analizzati tutti gli articoli della manovra.
Manovra finanziaria: la posizione del governo Entro metà novembre l'Europa renderà note le previsioni di crescita di tutti gli Stati membri dell'Unione europea e nel mese di dicembre emetterà il cosiddetto parere di compatibilità rispetto al bilancio complessivo dell'Euro-zona. Sarà, dunque, necessario attendere ancora per scoprire se il lavoro diplomatico messo a punto dal Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha dato i suoi frutti. Le richieste di Palazzo Chigi sono chiare: 2 miliardi in più rispetto agli obiettivi di deficit. Il denaro in questione sarà necessario per fare fronte alla complessa questione degli esodati, per elargire il bonus da 800 euro alle future mamme a cui, tra le altre cose, saranno destinati anche 1000 euro all'anno per gli asili nido. La manovra finanziaria prevede anche il prolungamento di un anno del congedo per i papà. Per lo sviluppo sono stati previsti ben 2 miliardi di euro. Viabilità, dissesto idrogeologico, risanamento degli edifici scolastici: sono questi solo alcuni degli interventi presenti nell'elenco delle priorità del governo. Incentivi e rilancio dell'economia Il governo guidato da Matteo Renzi nella manovra finanziaria ha inserito anche gli incentivi a pioggia per le ristrutturazioni edilizie e l'efficientamento energetico che nei condomini potranno arrivare addirittura al 75% di sgravi per le parti comuni entro il 2021. Addirittura, è stato confermato lo stop all'aumento delle tasse locali per tutto il 2017. Le aziende che acquistano beni strumentali, poi, potranno beneficiare di un super-ammortamento del 150%. La percentuale in questione può salire al 250% nel caso in cui le aziende decidessero di fare investimenti tecnologici o spendessero del denaro per la digitalizzazione. Sale, infine, al 50% il credito d'imposta per ricerca e sviluppo fino al 2020. A questo punto, pertanto, non resta altro da fare che attendere l'opinione dell'Unione europea in merito alla manovra del Premier Renzi e del Ministro dell'economia Padoan. Ovviamente, non è mancato il disappunto da parte di alcuni esponenti del Consiglio europeo che non hanno accolto di buon grado le dichiarazioni di Matteo Renzi in merito al denaro da destinare alla ricostruzione. Il terremoto che negli ultimi giorni ha colpito ancora una volta in centro Italia, infatti, ha costretto il premier ha rivedere la propria posizione nei confronti delle misure imposte proprio dall'Europa. Dal governo è stata palesata la volontà di utilizzare tutto il denaro necessario per la ricostruzione, indipendentemente dalla posizione dei burocrati europei. C'è da scommettere che una risposta da parte dell'Europa all'indirizzo del governo di Matteo Renzi non tarderà ad arrivare. |